mercoledì 5 ottobre 2016

Ritorno (al futuro) a Hogwarts

Harry Potter e la maledizione dell'erede

Potevamo avere un ottavo libro della saga, non ci siamo andati molto lontani però...


"L'amore acceca. Non abbiamo voluto dare ai nostri figli quello di cui avevano bisogno loro, ma quello di cui avevamo bisogno noi. Siamo stati così occupati a riscrivere il nostro passato che abbiamo rovinato il loro presente."
[Harry Potter]
Quando si vuole dare un seguito a una saga pressoché perfetta come quella di Harry Potter (di cui sono grande fan, e me ne sbatto di quello che pensano gli altri, un capolavoro è un capolavoro), sono molto scettico. Scettico perché non è un seguito vero e proprio, né un prequel, manco per sogno uno spin-off, cioè è un seguito ma come saprete tutti (e se non lo sapete datevi una svegliata piuttosto che lamentarvi dopo) non è un romanzo. Scettico perché una sceneggiatura di un'opera teatrale non è la mia lettura ideale, forse va bene per qualche ritardato che trova noiose le parti descrittive, ma per me racconti e romanzi ne hanno bisogno, di una sceneggiatura teatrale tutta dialoghi (che non sia di Shakespeare) che me ne faccio?
Inutile dire che la scimmia mi è salita alla svelta e ho preso subito, lo stesso, il libro.
Appena iniziato ho avuto per le prime 80/100 pagine una sensazione strana, come quando fai una cena di classe con i compagni delle superiori: sono le stesse persone che conoscevi, eppure sono tutte diverse, non necessariamente più adulte, ma che fingono di esserlo. Harry, Ron no perché l'hanno fatto sembrare ancora più scemo, una macchietta ombra di se stesso, Hermione, Ginny, appaiono tutti un po' diversi da come li ricordavo e la sensazione non è il massimo.
Una volta proseguita con la lettura però tutto è andato al proprio posto, la storia ha preso il via, le sensazioni nostalgiche sono sparite e dal mondo dei babbani mi sono ritrovato come anni fa a Hogwarts. 

I protagonisti (per modo di dire, perché è una vicenda corale) sono Albus Severus Potter, figlio d'arte, e Scorpius Malfoy (figlio del biondo ossigenato ovviamente) che è ben più sveglio e simpatico del suo amico Albus. La storia gira loro attorno e alla loro "missione" di tornare indietro nel tempo con una gira-tempo e salvare Cedric Diggory morto durante il torneo Tremaghi. Da qui, in perfetto stile "Ritorno al futuro" una avventura ai limiti del paradosso a spasso nel tempo, con il susseguirsi di casini sempre più grandi.
Non posso negare che la storia prende, prende e, anche grazie ai personaggi storici, non ti molla fino alla fine.

Il mio giudizio è senz'ombra di dubbio positivo, anche se mi resta l'idea di un'occasione mancata, con una storia del genere ne sarebbe uscito un capolavoro di romanzo di cinque, seicento pagine piuttosto che 350 paginette di soli dialoghi Purtroppo alla Rowling non servono soldi e si sollazza con quelle cazzatine noiose e mal riuscite come "Il richiamo del cuculo", "Il baco da seta", e compagnia bella quando potrebbe sfornare un bel prequel con protagonisti come il giovane Sirius Black o il migliore di tutti, l'inarrivabile professor Piton.

Resta il fatto che è pur sempre Harry Potter e bisogna leggerlo.

"Prendo ordini da Hermione Granger. E mi pace anche abbastanza." [Draco Malfoy] 

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