venerdì 27 gennaio 2017

Bastien Vivès "Il gusto del nulla?"

Il gusto del cloro - Nei miei occhi (di Bastien Vivès)

Il primo impatto con questo autore non è stato dei migliori... e neanche il secondo.


Ho visto nel catalogo della Bao Publishing molti volumi di questo autore francese e ho ben pensato di leggere la sua opera prima "Il gusto del cloro" del 2009, giusto per farmi un'idea a riguardo, dato che ha vinto dei premi e in rete ne ho letto bene, poi si sa, alcuni commenti sono fatti giusto per darsi un tono.

Pubblicato prima sotto il marchio Black Velvet e poi per The Box (col sottotitolo Lei, lui & una piscina e un finale rivisitato, già questo brutto segno) entrambe realtà editoriali che non esistono più. Io ho letto la prima e tanto mi basta. E' uscito da poco in una terza nuova edizione (assurdo!) per Coconino press - Fandango.
La storia: un ragazzo causa scogliosi si ritrova ad andare in piscina tutti i mercoledì, man mano che passano le settimane fa amicizia con una ragazza e l'appuntamento settimanale diventa piacevole e tanto atteso. A un certo punto la ragazza non si fa più vedere e la vita del ragazzo continua come sempre. Fine.
No, dico, ma che cazzo è? Scene di loro che nuotano, lui sfigatissimo e gran poco simpatico, lei bidimensionale, si piacciono, ok, è palese e poi stop, lei sparisce e ciao. Di sicuro "tempi dilatati" nella narrazione, dicono alcuni tessendone le lodi, ma per me restano 140 pagine (che si leggono in 10 minuti a un prezzo troppo elevato di 18€ per la prima edizione e 16,50€ per la seconda) di poco o nulla, dialoghi ridotti all'osso e banali, questo Bastien Vivès se è un genio lo avrà dimostrato nelle altre opere, a me questa non ha detto niente a livello narrativo.
tutte le immagini ©Bastien Vivès
I disegni? Nei disegni siamo indietro anni luce rispetto a Last Man  forse la sua serie più famosa in Italia, e sono stato molto deluso anche qui, tavole fin troppo simili le une alle altre, un character design del viso del protagonista al limite dell'irritante, l'impressione che mi ha lasciato è di "non voler far fatica", poi magari io ci capisco poco e questo è un grande. Oppure no. Gusti personali certo. Ho cercato qualcosa di buono in questo volume e vuoi per la ripetitività delle scene, l'ho trovato nel senso di rilassatezza che mi ha trasmesso, sarà anche perché non mi ha trasmesso nessuna emozione.


Vuoi leggere un fumetto sul nuoto? Ce ne sono pochi, su questo non ci piove, ma se vogliamo il massimo la lettura obbligatoria è Rough di Mitsuru Adachi, uscito da poco anche in una stilosa edizione deluxe. Vivès dovrebbe darci un'occhiata, l'abisso tra le due opere è ben più profondo della piscina che li accomuna.

Questa recensione era da mesi lì ferma, in realtà non sapevo se pubblicarla, vorrei solo parlare di cose che mi piacciono, però avevo anche il dubbio di aver beccato l'opera sbagliata così ho atteso fino a leggere la sua seconda opera, giusto giusto per essere sicuro e... non ci siamo. Ma andiamo con ordine.


"Nei miei occhi" esce l'anno dopo, lo stile è ben diverso e gradevole alla vista, tutti disegni a matite colorate con i personaggi graziosi ed espressivi. L'edizione è ben curata con una copertina di gran impatto visivo, ma 18 euro per un volume di 130 pagine di disegni carini, sono troppi.
La storia è nuovamente semplice: una ragazza incontra un ragazzo, si conoscono, si frequentano, vanno a letto assieme e appena succede lei decide che non devono più vedersi. Fine. Ecco ci risiamo, un'altra storia che non porta a nulla, irritante, per intellettualoidi che leggono pochi fumetti.
Il lato originale che mi colpisce, è che tutto la vicenda è impostata in soggettiva dal punto di vista del ragazzo. Noi vediamo tutto dagli occhi di lui in prima persona, lui non lo vediamo mai, non sappiamo manco i nomi dei personaggi. Interessante ma  eccessivo. 
Resta il fatto che la storia (di nuovo) non mi ha lasciato niente, realistica e plausibile certo, ma deve lasciarmi soddisfatto e non con un senso di fastidio.

Se Bastien Vivès ha idee originali per i disegni, le prospettive e tutto il comparto grafico in generale, per come la vedo io necessita del supporto di uno sceneggiatore.

Leggerò altro di suo? Attualmente non mi passa neanche per la testa, ma visto che sono state tradotte parecchi suoi fumetti non si sa mai, suoi volumi non mancano, LAST MAN è famoso e ha bei disegni, con un aiuto esterno per la sceneggiatura magari  è tutta un'altra cosa. Ve lo auguro.