sabato 6 maggio 2017

Julia 2003 (seconda parte) - sei storie davvero top!

Retrospettiva fumetti: Julia n. 58,59,60,61,62,63 (2003)

"Quelle frasi piene di dolore mi avevano scavato dentro. Alla mia età l'assenza di una vera famiglia pesa molto. Sognavo un compagno stabile, un figlio a cui scaldare il latte, il suo sorriso..." [Julia Kendall]

la sbarazzina Julia di Mario Janni © SBE
Se nell'ultimo post dedicato a Julia ero un po' deluso per le scarse emozioni che mi avevano trasmesso i primi sei numeri del 2003 qui non posso certo lamentarmi, per i miei gusti qui siamo di fronte a una carrellata di storie tra le migliori di sempre dell'indagatrice dell'animo. Alcune narrate in maniera magistrale, altre con intrecci semplici ma efficaci, altre ancora talmente intricate da spiazzare il lettore. Dopo cinque anni di Julia Berardi non tradisce e se magari con qualche storia fa un passo indietro, con quella successiva ne fa sue avanti. Ma andiamo a iniziare.

Nel n.58 "Patto scellerato" Berardi, De Nardo e Calza ci raccontano di un poliziotto che viene ucciso in una sorta di esecuzione, tutto lascia supporre che dietro ci siano degli spacciatori di droga. L'atmosfera è molto tesa, sia Webb che tutti i colleghi del morto la prendono molto sul personale, in casi del genere non essere obiettivi può rivelarsi fatale. Julia che dà una mano alle indagini si trova ad avere l'aiuto di uno strano tipo che si fa chiamare John Smith, nome fittizio dietro il quale si cela un emissario della mafia che vuole collaborare con la polizia per i propri tornaconti personali. Manco a dirlo, il malandrino stuzzica le fantasie della nostra criminologa manco a dirlo se lo sogna pure di notte.
La chiave di volta sarà la figlia del poliziotto morto, fin dall'inizio nel mirino di Julia. Una storia tosta, complessa e ricca di pathos. Mario Jannì ai disegni ci regala una Julia sbarazzina e spigliata nei gesti e nelle espressioni, non disdegnando di mostrarla allo specchio finché si vanta della propria silhouette.
eh che volete farci... © Mario Janni & SBE
La storia del n.59 "Lo sciamano" è tra le più atipiche e oniriche che mi sia capitato di leggere su questa testata, la parte investigativa è canalizzata dai sogni della protagonista eppure questo non snatura la serie, anzi Berardi e Calza dosano bene le trovate senza mai essere eccessivi.
la fanciullesca e morbida Julia di Claudio Piccoli © SBE
Un collega di Julia la chiama chiedendole aiuto, quando lei assieme a Baxter lo trova morto per un arresto cardiaco niente fa pensare a un omicidio, eppure...
Il defunto, antropologo e collezionista di manufatti antichi non offre che piste labili nella sua vita privata. Julia inizia così un viaggio onirico guidata da uno sciamano, che la spingerà verso un oggetto conteso da più nativi americani e verso la verità.
Interessante la vita quasi di coppia che conducono Julia e Leo durante la vicenda, con sommo disappunto di Emily. Grande prova alle chine di Claudio Piccoli, bravissimo a cambiare stile di disegno a ogni sogno della protagonista.
Sono citati due libri: "L'arte di amare" di Erich Fromm e "Antropologia culturale" di Marvin Harris.

Nel n.60 "La grande burla", su sceneggiatura di Berardi e Mantero, abbiamo ai disegni Lucio Leoni (ha lavorato in soli due albi della serie) e Alberto Macagno che per la prima volta ci danno una Julia con la pettinatura che in futuro diverrà lo standard ovvero la (come la chiamavano una volta) riga in parte, più moderna e matura. Una storia è tra le migliori di Julia: il "burlone" è un tizio molto simpatico che piazza finte bombe e semina il panico in tutta la città e le fila della polizia. Colpi elaborati e spettacolari in una trama intricata e ricca di capovolgimenti di fronte davvero inaspettati che spiazzano e coinvolgono il lettore. Julia intanto si lascia andare anche alla sua seconda storia d'amore di quest'anno (record!), in questo caso con un giornalista (forse).
Musica, finalmente tornano le canzoni citate da Berardi: "Calico skies" di Paul McCartney e "Sultans of swing" dei Dire Straits.

Nel n.61 "Una vita in gioco" Berardi & Mantero ci raccontano di una corsa automobilistica clandestina dove una manomissione ci fa scappare il morto. Omicidio, due bande di giovani rivali, Julia si destreggia sciolta in un ambiente che ha poco a che fare con lei in una storia lineare ma ricca di azione, dinamica, con scazzottate, corse in auto, rapimenti, godibile fino alla fine. Steve Boraley ai disegni pare molto ispirato in questa storia da vento nei capelli.

la Julia di Roberto Zaghi, sempre la mia preferita © SBE
Altra grande storia l'abbiamo nel n.62 "L'assassino è innocente" (Berardi & Calza), in una Garden City sotto la neve Julia viene rapita da un signore ricercato per omicidio che vuole il suo aiuto. Una storia non lineare che svela molto lentamente le sue carte tenendo il lettore fino all'ultimo col dubbio di come siano andate realmente le cose. Grande prova di narrazione.
Ai disegni torna Roberto Zaghi, da sempre il mio preferito, per me la più Julia di tutte è la sua, così come il Brendon è quello di Franzella, Zagor quello di Ferri, Dylan Dog quello di Stano, non me ne vogliano gli altri (eh vabbè poi c'è Corrado Roi, altro mio preferito, ma lui ha un tratto così caratteristico che è impossibile inquadrarlo con un personaggio, Dylan o Brendon che sia). Prendete questo albo del 2003 e poi prendete il numero 221 "Nel centro della bufera", sempre Julia, sempre neve, sempre Zaghi, e osservate il tratto com'è cresciuto, guardate il viso di Julia, la mascella si è fatta più volitiva, la pettinatura e gli occhi più adulti e maturi. Specchio perfetto dell'evoluzione di un artista quella del suo personaggio!

Quando un giorno che sapete essere mercoledì comincia subito a sembrarvi domenica, vuol dire che da qualche parte c'è qualcosa che proprio non funziona. [da "Il giorno dei trifidi" di John Wyndham]
la mia cover preferita delle sei © M.Soldi & SBE

A dicembre del 2003 esce il n. 63 "Veleni", Berardi & Mantero alla sceneggiatura, Zuccheri & Michelazzo ai disegni. Un impianto industriale riversa veleni nell'ambiente circostante e tutti se ne sbattono finchè un incidente non ci fa scappare il morto. Julia per la prima volta lavora assieme alla reporter Tina Davis di Garden TV e l'accoppiata funziona bene, così come l'apporto di Webb e Irwing, una storia corale ben orchestrata fino a un finale un po' troppo veloce, ma del resto le pagine a disposizione sono quello che sono.
Berardi ancora una volta si dimostra grande appassionato di fantascienza citando "Il giorno dei trifidi" di John Wyndham, che consiglio anch'io, oltre ad altri maestri del genere come Jack Vance o John Varley.

Se l'annata all'inizio mi aveva lasciato il beneficio del dubbio, alla fine ogni dubbio è stato fugato, storie tra le migliori di sempre, se avete questi albi rileggeteli, se non li avete recuperateli.

QUI la prima parte degli albi di Julia del 2003.
QUI invece la lista di tutti i fumetti di cui ho parlato.


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