martedì 20 settembre 2016

Da quassù la terra è bellissima

Da quassù la terra è bellissima  - Toni Bruno

Viaggiare nello spazio per andare dentro se stessi


Senz'ombra di dubbio il titolo più forte degli ultimi mesi della Bao Publishing è proprio questo, oltre 200 pagine di qualità indiscutibile per un cartonato di grande formato di indubbio valore.

L'autore, Toni Bruno, di origini catanesi, non lo conoscevo  ma dalle note biografiche a fine volume non è certo alle prime armi. I disegni del resto non lasciano adito a dubbi, un tratto molto sicuro ed espressivo, uno stile che rimanda a tante cose ma che non mi riporta alla mente niente in particolare e questo è decisamente un segno più che positivo sul lavoro fatto. Ottima pure la colorazione e le scelte cromatiche (molto ben resi la Russia innevata o la scelta delle  tonalità rossastre per le parti delle riunioni nei bunker).

Akim Smirnov, eroe sovietico che è andato nello spazio di trova una volta prossimo a un nuovo viaggio nello spazio a non riuscire ad affrontare la cosa, un blocco psicologico lo frena. Verrà chiamato Frank Jones, psicologo americano e abbastanza cazzone a prima vista, per curare l'astronauta russo.

Interessante la contrapposizione delle due culture, superficialmente agli antipodi, quella sovietica e quella statunitense, anche se a livello umano non così diverse poi. La guerra fredda nel volume sembra un po' meno fredda e un po' meno guerra, come la semplicità con cui un americano viene chiamato a lavorare in Russia in quei tempi, abbastanza poco plausibile. Quelle che a me paiono ingenuità però immagino siano volute e studiate per una scelta narrativa specifica e funzionale, senza della quale la vicenda non sussisterebbe.
© Toni Bruno & Bao Publishing

I due protagonisti infatti, sebbene diversi e con background che hanno poco in comune l'uno con l'altro compiono un percorso di autocoscienza che li porterà entrambi ad affrontare i propri demoni del passato per riuscire ad andare avanti. Ne usciranno più forti e la diffidenza iniziale lascerà il posto a rispetto, fiducia e anche amicizia, Il viaggio infatti non è al di fuori dell'atmosfera terrestre bensì all'interno dell'animo umano. Un viaggio tortuoso di cui il lettore non si rende conto subito ma che una volta capito porta il livello della lettura su un piano molto più elevato. L'aspetto psicologico è reso benissimo, silenzi esplicativi, tavole che trasmettono il disagio e i problemi dei protagonisti. Una lettura adulta, ma non per questo noiosa o pesante, anzi, ottimamente dosata. Ammetto che da buon amante della fantascienza mi aspettavo qualche parte ambientata nello spazio, l'avrei gradita davvero, per un piacere personale, ma non perché questo avrebbe dato qualcosa in più alla storia. Poi c'è da dire che ci sono talmente pochi fumetti ambientati nella vecchia, e ai miei occhi affascinante, CCCP che questo è stato un valore aggiunto che non posso sottovalutare.

Un'opera atipica e per quanto ne so unica nel panorama fumettistico italiano, una lettura che non lascia indifferenti e che parla di temi seri con la leggerezza che solo gli ottimi narratori sanno fare.


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sabato 17 settembre 2016

E la chiamano estate - la poesia della vita quotidiana

E la chiamano estate - Jillian & Mariko Tamaki

Due ragazzine che affrontano la vita durante le vacanze

 

Ragazzi, dal manuale "come dev'essere un romanzo di formazione"! Solo che questo non è un romanzo ma un fumetto, un fumetto una spanna sopra a tutto quello di simile che vi può venire in mente.

"E la chiamano estate" (This one summer) parla di Rose, una ragazza di sedici anni che se ne va in vacanza, come ogni anno, ad Awago Beach con i genitori. Lì trova come sempre la sua amica Windy, di un anno e mezzo più piccola e ben più infantile dell'amica. Giornate lente, tra passeggiate, nuotate, film di paura, prime infatuazioni e problemi tra i genitori che non vanno più d'accordo come un tempo.

L'estate di Rose è un continuo affrontare cose più grandi di lei, le piace un ragazzo che a quanto si dice in giro ha lasciato incinta una tipa del paese. Sua madre è depressa e ha i classici atteggiamenti di chi frustrato vuole sfogarsi sui familiari con un modo di fare estremamente fastidioso, ma alla fine capiremo le sue motivazioni e la storia si alzerà ancora di livello. E poi c'è il bel rapporto col padre; ci sono le spassose vicissitudini delle due amichette, Rose e Windy, tra giochi in spiaggia e voler fare le dure noleggiando film di paura per poi rimanere terrorizzate, il loro (più Rose) essere nel limbo che separa gli atteggiamenti e i desideri da bambine e quelli da adulte. Spassosi i loro discorsi sulle tette che non crescono o sullo schifo all'idea di fare sesso orale.

© Bao Publishing / Jillian & Mariko Tamaki
Tutto è raccontato con una genuinità disarmante,  ci siamo anche noi seduti in spiaggia con le due ragazzine, il senso di pace e di vita quotidiana ci arriva nitido dalle pagine. Il disegno è funzionale, i personaggi espressivi, le tavole con la sfumatura azzurrina è azzeccata e leggera, piacevole alla vista. Le cugine canadesi Jillian e Mariko Tamaki, una alla sceneggiatura e una ai disegni ci regalano una gran storia, di ampio respiro pure, il volume Bao Publishing è di ben 320 pagine che scorrono veloci con un affresco estivo di grande impatto emozionale.

Un volume che consiglio davvero, mi ha stupito molto positivamente. Delle due autrici in italiano è disponibile un altro volume, Skim, per le edizioni BD e lo recupererò ben presto. 
Sempre della Bao Publishing mi viene in mente il volume "Incendi estivi" (ne ho parlato QUI) che ha sempre due ragazze come protagoniste ed è ambientato sempre durante le vacanze estive, il confronto è impietoso, E la chiamano estate è di tutto un altro livello: una storia interessante anche se si vuole imparare come si fa a narrare un romanzo (fumetto) di formazione. Da leggere per piacere o per imparare qualcosa.


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lunedì 12 settembre 2016

Incendi estivi (o bollori adolescenziali?)

Incendi estivi - di Giulia Sagramola

volume unico Bao Publishing - 2015


Giulia Sagramola è un'artista con un tratto molto caratteristico (QUI il suo sito), che mi pare ottimo come supporto per storie per ragazzini/e, romanzi con illustrazioni, strisce a fumetti ironiche, copertine e quant'altro. Quando ho visto una sua opera di ampio respiro a fumetti per la Bao Publishing ero curioso e anche scettico.
© Bao Publishing & Giulia Sagramola
Ammetto che lo stile grafico utilizzato in "Incendi estivi" non mi piace, questi disegni stilizzati, poveri di dettagli, vignette che paiono appena abbozzate, minimaliste, a prima occhiata potrei scambiate per grossolane, poco curate o frettolose. La doppia (perché doppia? che cazzo significa?! ma così è scritto sul sito dell'editore) bicromia, con il colore che qualcosa aggiunge ma tanto toglie; il cambio dell'unico colore usato, esclusi bianco e nero, al passare di ogni mese non basta. Per il mio gusto personale un approccio diverso al colore avrebbe fatto fare un salto di qualità al tutto, il suo tratto caratteristico con una colorazione tosta avrebbero dato un altro spessore alle tavole. Mi sono chiesto guardando i 18 euro del volume (208 pagine con la consueta cura Bao) quanti ne abbiano venduti, se non sarebbe stato più logico fare un volume economico e piccolo, roba da massimo 12 euro, i disegni per alcuni lettori possono essere o un valore aggiunto o un deterrente.. Non volendo però fermarmi all'apparenza ho pensato di leggerlo.

La storia è ambientata d'estate in un paesino collinare/montuoso del centro Italia, due sorelle, Rachele, diciottenne che sta prendendo la patente e ha una pseudo storia d'amore con Stefano, uno che non pare brillare per scaltrezza, e Sabrina, sedicenne, ben più frivola che non lesina di concedersi a destra e a manca suscitando chiacchiere e attriti con la sorella. Sullo sfondo la vita di paese, le solite cose, la vita familiare, il gatto che non si trova e un piromane che appicca incendi sui monti.

© Bao Publishing & Giulia Sagramola
Finito di leggere il sentimento che mi resta è di perplessità. Gli incendi estivi sono una parte simbolica della storia, e ci può stare, ma speravo in qualcosa che desse una svolta alla vicenda che invece sui crogiola nella propria staticità.
Ok, è un romanzo (grafico) di formazione, fin qui ci siamo, anche se non vedo una crescita in Rachele, la protagonista, scialba e apatica, mi urta un po' i nervi, quasi un archetipo della diciottenne contemporanea, incapace di confrontarsi con le altre persone, si vergogna del proprio ragazzo in pubblico perché ha paura del giudizio degli altri, tuttavia il proprio di giudizio non lo lesina a nessuno. Alla fine incurante delle proprie colpe continua per la sua strada, come se gli avvenimenti dell'estate non l'avessero sfiorata. La crescita l'ho vista più nella sorella Sabrina, la libertina e superficiale che alla fine "mette la testa a posto" e sistema la propria scala di valori, dimostrandosi migliore di quella che appariva.
Una storia che ha nel realismo dei personaggi il suo punto di forza ma il comparto grafico, per quanto voluto, non mi va proprio giù.

Simile per tematiche e ambientazione sempre per la Bao Publishing c'è "E la chiamano estate" opera spettacolare e di tutt'altro livello.

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venerdì 9 settembre 2016

Il Thor di Neil Gaiman

Odd e il Gigante di Ghiaccio - Neil Gaiman

La storia di un bambino che aiuta delle divinità


Neil Gaiman non ha bisogno di presentazioni, dai fumetti come Sandman, ai romanzi vincitori di premi Hugo come American Gods, Il figlio del cimitero, Coraline, qualsiasi cosa fa piace in maniera trasversale senza distinzioni.

Odd e il Gigante di Ghiaccio è inutile negarlo, è una storia per bambini, io dal canto mio a volte mi concedo letture del genere perché sono oltremodo rilassanti, seppur non proprio appassionanti per un adulto. Anche se ammetto che distinzioni bambini/adulti andrebbero fatte in base a determinati contenuti come sesso e violenza e non per tematiche magari fantasiose o avventurose.

Odd è un bambino vichingo rimasto orfano e zoppo, non proprio il massimo per farsi benvolere dai suoi rudi compaesani. Un giorno si ritrova ad avere a che fare con un orso, una volpe e un'aquila. Questi tre animale altri non sono che Thor, Loki e Odino, cacciati da Asgard e tramutati in bestie da un gigante di ghiaccio, manco a dirlo il giovane Odd intraprenderà il viaggio per rendere ai tre il loro regno.

Gaiman, da uomo di spettacolo sfrutta il successo dei fumetti e dei film Marvel su Thor il Dio del tuono per non divagare in spiegazioni, ormai i giovani lettori a cui si rivolge il libro ne sanno un bel po' sui personaggi della mitologia nordica. Può così concentrarsi su una narrazione come suo solito colloquiale e schietta, semplice e diretta. Non siamo ai livelli delle sue opere più famose (Coraline resta la mia preferita), ma è un ottimo intermezzo tra letture seriose e impegnative, un ottimo, piacevole relax per i "grandi", e (se avete un ragazzino non completamente rincoglionito col cellulare) un azzeccato regalo con personaggi che conosce di sicuro per i più giovani.

Il volume, sia il cartonato che non mi pare sia più reperibile che l'economico Oscar Mondadori, sono illustrati da Iacopo Bruno, i cui disegni si sposano a meraviglia con la storia.

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lunedì 5 settembre 2016

Paper Girls. Stranger Things su carta? Non solo.

Paper Girls 1 - di Brian K. Vaughan & Cfiff Chang

Anni '80 tra citazioni e mistero.


"Paper Girls" 1 (il volume dalla Bao Publishing raccoglie i primi cinque spillati originariamente pubblicati dalla Image) capita al momento giusto e tocca argomenti a me cari. Ho da poco finito di vedere la serie Netflix "Stranger Things", magistrale prova che prende il meglio degli anni '80 e lo miscela perfettamente a uso e consumo degli spettatori contemporanei nostalgici ma non sprovveduti, capaci di cogliere una citazione e un ammiccamento. 

"Paper Girls" è ambientato nel 1988, le quattro protagoniste dodicenni mentre consegnano i giornali si trovano a contatto con una realtà assurda: gente che sparisce, presunti alieni, viaggiatori nel tempo. Il tutto contestualizzato in quel periodo storico: strascichi di guerra fredda, primi videogiochi, vita di provincia americana, temi classici che fanno da contorno a tante pellicole del tempo, cito I Goonies su tutti ma anche Explorers. Le ragazze (quattro come i protagonisti di Stand by me, quattro come i ragazzini di Stranger Things, e come quet'ultimi armate di walkie-talkie) hanno a che fare con gli immancabili bulletti di quartiere e vivono situazioni familiari eterogenee e spesso conflittuali molto alla Breakfast Club, giusto per citare un'altra pietra miliare degli anni ottanta che mi è venuta in mente. Una storia con ritmi non troppo serrati che alla fine del volume ci lascia molto curiosi per il proseguo, che ha ancora molto da dire.

Brian K. Vaughan colpisce ancora una volta il bersaglio, autore di  Y l'ultimo uomo, Saga, soprattutto di Runaways, serie con la quale ha già ben affrontato i temi adolescenziali dimostrando di saperla molto lunga. Al passo coi tempi la scelta di avere eroine femminili ma ha semplicemente trasformato i protagonisti classici in ragazze con la loro sensibilità e la loro fragilità. Non è incappato nell'errore grossolano di tutte le opere recenti (dalla carta stampata al cinema) di mascolinizzare comportamenti e sopprimere il lato migliore dell'essere donne con la loro umanità, per fornire al pubblico eroine forti e fredde come la Katniss di Hunger Games o le protagoniste di Divergent e cloni vari. Vaughan ci delinea degli ottimi personaggi, ho apprezzato soprattutto Mac, quella con la cicca in bocca.


Ai disegni Cliff Chang (Wonder Woman) è perfetto per questa storia, un tratto veloce e stilizzato senza fronzoli o virtuosismi che avrebbe dato troppa contemporaneità a una vicenda che dev'essere per forza un po' vintage. I colori riempitivi inoltre di Matt Wilson (sempre snobbati dai crediti in copertina come fosse un lavoro minore) esaltano il tratto di Chang conferendo un'atmosfera davvero azzeccata a livello cromatico.

Un paio di appunti? Sì dai, le ragazze non sembrano affatto dodicenni, quindici o sedici per come agiscono e parlano sarebbero stati più plausibili. Il parlato, il linguaggio delle ragazze, non so se anche in originale o solo nella nostra traduzione, sono poco anni ottanta o almeno questa è stata l'impressione che mi è rimasta.
Il volume della Bao è ottimo, cartonato e di ottima fattura come sempre, 18€ non sono pochi ma con l'attuale sconto del 25% è un acquisto d'obbligo e sperate che il secondo arrivi presto.

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sabato 3 settembre 2016

"L'eroe e la leggenda", il Tex di Serpieri

Tex "L'eroe e la leggenda" - Paolo Eleuteri Serpieri

Il primo volume di una collana imperdibile


Sull'onda dell'entusiasmo per "Frontera!" ho ordinato senza indugio anche questo volume della collana "Tex romanzi a fumetti", opera tutta nelle mani (copertina, disegni e sceneggiatura) dell'autore veneziano Paolo Eleuteri Serpieri, mica l'ultimo arrivato. Un cartonato di 50 pagine con ottima carta, in grande formato a colori, a prezzo davvero esiguo di 6,90€.

L'anacronistico racconto di un Carson vecchio parla di un Tex ancora fuorilegge, giovane col capello lungo e scarmigliato, con i soliti ideali che conosciamo ma più rude, grezzo e persino più duro della versione più matura. Tex insegue dei Comanche e il loro capo Luna Nera per vendicare l'eccidio di una tribù Navajo. Questo porterà addirittura a un primo fantomatico incontro con Kit Carson.

Appena preso in mano sono rimasto colpito positivamente dall'ottima fattura del volume, dai disegni dettagliati ed evocativi, la colorazione magari non è di quelle che mi esaltano, preferisco colori più moderni e distinti o acquerelli ben dosati, eppure non si possono non apprezzare e ammirare, il lavoro pittorico di Serpieri è quello di un grande maestro che non delude le aspettative.
Il mio scetticismo era invece per la storia, sono spesso dubbioso quando i compiti di sceneggiatore e disegnatore non sono divisi. Scetticismo che è andato ben presto in malora, questo è uno dei rari casi in cui sbagliarsi è un bene, una sorpresa gradita. La storia è appassionante e ben gestita sebbene il numero esiguo di pagine.
© Paolo Eleuteri Serpieri & Sergio Bonelli Editore

Una volta giunta al termine la vicenda narrata appare pure geniale, si chiude il volume compiaciuti e soddisfatti, l'ultima vignetta dà tutto un altro senso al titolo del volume "L'eroe e la leggenda". 


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Altri volumi di questa collana:
  • Frontera! - Mauro Boselli & Mario Alberti [QUI la recensione]
  • Painted desert - Mauro Boselli & Angelo Stano
  • Sfida nel Montana - Gianfranco Manfredi & Giulio De Vita (di prossima uscita)

Similare per ambientazione, storia e formato del volume sempre di Serpieri "I colori del west" di cui parlerò prossimamente.


giovedì 1 settembre 2016

"Io ti troverò" by Woolrich (Appuntamenti in nero)

Appuntamenti in nero - Cornell Woolrich

Una delle migliori prove del mio autore di noir preferito


"Una vettura con le luci rosse sul tetto, che a lui sembrò un carro venuto dall'inferno, arrivò sul posto e vi caricarono sopra qualcosa"

Ho già parlato di Cornell Woolrich ma voglio rifarlo e lo farò nuovamente in futuro, l'ho snobbato troppo a lungo e me ne sono pentito, ma non è mai troppo tardi per scoprire o riscoprire un autore. E' sempre un piacere rimanere stupiti da una lettura, i romanzi di Woolrich sono così, riescono a darmi qualcosa in più di quello che mi hanno già dato gli altri gialli o noir che ho letto.

"Appuntamenti in nero" è una storia di vendetta nata da un amore spezzato, violato e cancellato nel tempo di un attimo. Johnny e Dorothy si conoscono fin da ragazzi, presto sboccia un sentimento che si consolida e cresce, quando i tempi sono maturi e il matrimonio alle porte una tragica fatalità pone fine  alla vita della ragazza. Per Johnny lo shock è inimmaginabile, il giovane ne è straziato e cercherà di mettere in pratica l'antico occhio per occhio dente per dente, togliendo le donne amate ai colpevoli della dipartita della sua Dorothy.

Una vendetta che il lettore capisce ma che a un certo punto appare così crudele e malata nelle sue forme che quasi disturba, allibisce ma che per certi versi desta anche ammirazione nei mezzi escogitati dal narratore. Le vittime della vendetta sono colpite con tale arguzia e crudeltà, con una freddezza immane che restare indifferenti è impossibile. La redenzione è altrove, Cornell Woolrich con la sua scrittura sempre attuale (il romanzo è del 1948 ma stile e ritmi non hanno niente da invidiare alle opere contemporanee), dipinge la sofferenza e ci porta nelle tenebre dell'animo umano con grande maestria.

Una delle sue opere migliori. Da recuperare assolutamente.

Curiosità. Il numero 46 del fumetto "Julia" della Sergio Bonelli Editore,  intitolato "La morte è femmina" (ne parlo QUI) è un omaggio/rivisitazione della storia di "Appuntamenti in nero", ambientata ai giorni nostri e con una protagonista donna a cui hanno ucciso l'uomo che amava, l'albo ripercorre fedelmente le vicende narrate da Woolrich.

"L'uomo, il detective, rimase in silenzio e non cercò di dare risposte. Come può una cosa tanto buona trasformarsi in un tanto cattiva, ecco quello che si chiedeva; come può una cosa così giusta diventare così sbagliata..."

Altre mie recensione di Cornell Woolrich:
Opere dell'autore disponibili in libreria QUI, anche se purtroppo molte sono disponibili solo in ebook. Una ristampa integrale di tutte le sue opere non sarebbe male.