Almanacco del giallo 2005,2006,2007,2008
Era da un po' che pensavo di ripercorrere in parallelo le vicende degli almanacchi e degli speciali anche perché non direttamente collegate alla continuity della serie regolare.
In casa Bonelli nel 2005 l'almanacco del giallo è una sorta di passaggio di consegne tra la serie di Nick Raider (sarebbe interessante parlare di questa collana prima o poi) chiusa nel gennaio di quell'anno e Julia che cavalca un'onda di lettori affezionati che tutt'oggi le ha fatto superare i 200 numeri ed è prossima a tagliare il traguardo dei vent'anni di pubblicazione.
tutte le immagini © Sergio Bonelli Editore |
la Julia di Laura Zuccheri |
la Julia di Claudio Piccoli |
Audrey Hepburn a 22 anni |
Dal canto suo la protagonista appare ancor più di come la conosciamo fragile e insicura nel privato, priva di quel labile equilibrio che avrà una decina di anni dopo.
Copertina, fronte e retro, bella impostazione grafica, e disegni della sempre bravissima Laura Zuccheri (mai sfruttato a dovere il suo talento dalla Bonelli visti i capolavori che disegna per oltralpe), testi di Berardi e Mantero.
Copertina, fronte e retro, bella impostazione grafica, e disegni della sempre bravissima Laura Zuccheri (mai sfruttato a dovere il suo talento dalla Bonelli visti i capolavori che disegna per oltralpe), testi di Berardi e Mantero.
"Quando faceva così, il professor Cross era estremamente sexy. Però aveva ragione. Mi ero comportata con leggerezza. L'avevo scavalcato, intervenendo al suo posto, creandogli imbarazzo. Era prevalsa la voglia di mettermi in mostra. Niente di più spiazzante, per una ragazzina alle prime armi, di una persona matura che ne sottolinea la presunzione. Ci si sente svuotati, umiliati." [Julia Kendall]
Almanacco del giallo 2006. "Il caso della polvere di stelle". Berardi e Calza su disegni di Claudio Piccoli. Si parte con la morte di Kurt Cobain leader dei Nirvana (avvenuta nel 1994) e Julia ventenne (che nella serie regolare quando racconta ne ha 32) che indaga, spinta da Cross e col fondamentale aiuto di Big Ben Irwing, sul suicidio di un giovane.
Viene aiutata pure dalla sorellina Norma, sempre scaltra e vispa, Julia le fa la ramanzina perché si fa le canne, ma fattene una anche tu che così ti rilassi, manco una birra si beve Julia! E poi da adulta è comprensiva con la sorella che si buca... questo proprio per me è inaccettabile. Un buon numero sui drammi e le debolezze dei giovani, di piacevole lettura e una buona variazione sulla giovane criminologa.
Si nomina il libro "Anatomia della distruttività umana" del già citato sul numero 59 della serie regolare Erich Fromm.
Musicalmente manco a dirlo l'intero numero è incentrato sui Nirvana con canzoni quali: Come as you are, Smell like teen spirit, Rape me.
L'Almanacco del giallo 2007 "Il caso del principe rapito" (Berardi e Mantero con ai disegni Laura Zuccheri) è forse l'albo più debole a livello di giallo, il tutto si esaurisce con il rapimento di Julia e del suo nuovo amico che in realtà è un principe. Azione e fuga per una Julia che si lascia andare con un ragazzo che le piace, ma che è persino più timido e posato di lei. Consigliata dalla sorellina va pure a ballare a una festa, si veste sexy e sembra quasi togliersi il peso della brava ragazza ligia al dovere di dosso. Originale la parte della fuga dai rapitori.
"Già da allora le mie esperienze con l'altro sesso erano rare e insoddisfacenti. Mi imponevo soggetti anticonformisti, intellettualoidi, per poi scoprire che erano i più conformisti di tutti. Quell'atteggiamento di non volersi buttare via era frutto di un'elaborazione mentale. Gli ormoni invece, lanciavano altri segnali. Che, evidentemente, Norma sapeva raccogliere meglio di me" [Julia]
Veniamo all'Almanacco del giallo 2008 "Il caso della carpa e del dragone". Beh, se non ce l'avete correte a procurarvelo subito, è una pietra miliare del background del personaggio di Julia, un tassello fondamentale della sua storia, introspezione pura, forse a oggi la migliore storia della Julia da giovane pubblicata. Berardi e Calza ci regalano una vicenda che, sebbene a livello investigativo abbia poco da dire, è il massimo in quanto approfondimento del personaggio della futura criminologa.
Julia all'inizio accompagna Cross e la polizia sulla sanguinolenta scena di una resa dei conti della Yakuza, la mafia giapponese. Questo la porterà ad approfondire la cultura del paese del sol levante. Nel farlo conoscerà Jiro Nagamori, titolare di un negozio di libri e stampe orientali (nonché erede di una famiglia Yakuza, ma sennò come lo colleghiamo alla storia dell'albo?!) e vincendo la propria timidezza finirà per flirtare con lui, conquistarlo, salvarlo, innamorarsene, finirà per farci l'amore, per portarlo a casa, per farsi maciullare il suo cuoricino già fragile. Un'escalation di vicende personali che fanno dire al lettore "chi cazzo se ne frega della yakuza, di chi è il cattivo" perché una Julia così da vicino, umanamente, e così a lungo, non si era mai vista.
Alla fine "il caso" verrà risolto, più o meno, ma poco importa, il senso di conoscere molto meglio la futura indagatrice dell'animo che si prova alla fine dell'albo è qualcosa che gratifica il lettore come poco altro.
Ai disegni non l'ho dimenticato, ma l'ho tenuto per ultimo, il mio artista preferito di Julia: Roberto Zaghi; purtroppo alla sua unica performance tra almanacchi e speciali, ci regala a livello grafico la migliore Julia-giovane che incontreremo mai, sarebbe da postare qui quasi tutte le inquadrature che fa con lei come protagonista. Maestro assoluto.
Andate a recuperare (o rileggere quest'albo). Subito!
"Ciò che accade nei giorni seguenti lo conservo in uno scrigno segreto dell'anima. In qualche modo mi avvicinai all'amore per la prima volta, i miei sensi di donna sostituirono quelli di ragazzina... Ero lontana da casa, da Norma, dalla nonna, dal professore... Dal mio passato." [Julia quando era con Jiro]
Mi fermo qui, so che la capacità di leggere le mie farneticazioni ha un limite. Ma presto parlerò dei successivi. Sì è una minaccia che non lascia spazio a benefici del dubbio.
Viene aiutata pure dalla sorellina Norma, sempre scaltra e vispa, Julia le fa la ramanzina perché si fa le canne, ma fattene una anche tu che così ti rilassi, manco una birra si beve Julia! E poi da adulta è comprensiva con la sorella che si buca... questo proprio per me è inaccettabile. Un buon numero sui drammi e le debolezze dei giovani, di piacevole lettura e una buona variazione sulla giovane criminologa.
Si nomina il libro "Anatomia della distruttività umana" del già citato sul numero 59 della serie regolare Erich Fromm.
Musicalmente manco a dirlo l'intero numero è incentrato sui Nirvana con canzoni quali: Come as you are, Smell like teen spirit, Rape me.
L'Almanacco del giallo 2007 "Il caso del principe rapito" (Berardi e Mantero con ai disegni Laura Zuccheri) è forse l'albo più debole a livello di giallo, il tutto si esaurisce con il rapimento di Julia e del suo nuovo amico che in realtà è un principe. Azione e fuga per una Julia che si lascia andare con un ragazzo che le piace, ma che è persino più timido e posato di lei. Consigliata dalla sorellina va pure a ballare a una festa, si veste sexy e sembra quasi togliersi il peso della brava ragazza ligia al dovere di dosso. Originale la parte della fuga dai rapitori.
la Julia di Robero Zaghi |
Veniamo all'Almanacco del giallo 2008 "Il caso della carpa e del dragone". Beh, se non ce l'avete correte a procurarvelo subito, è una pietra miliare del background del personaggio di Julia, un tassello fondamentale della sua storia, introspezione pura, forse a oggi la migliore storia della Julia da giovane pubblicata. Berardi e Calza ci regalano una vicenda che, sebbene a livello investigativo abbia poco da dire, è il massimo in quanto approfondimento del personaggio della futura criminologa.
Julia all'inizio accompagna Cross e la polizia sulla sanguinolenta scena di una resa dei conti della Yakuza, la mafia giapponese. Questo la porterà ad approfondire la cultura del paese del sol levante. Nel farlo conoscerà Jiro Nagamori, titolare di un negozio di libri e stampe orientali (nonché erede di una famiglia Yakuza, ma sennò come lo colleghiamo alla storia dell'albo?!) e vincendo la propria timidezza finirà per flirtare con lui, conquistarlo, salvarlo, innamorarsene, finirà per farci l'amore, per portarlo a casa, per farsi maciullare il suo cuoricino già fragile. Un'escalation di vicende personali che fanno dire al lettore "chi cazzo se ne frega della yakuza, di chi è il cattivo" perché una Julia così da vicino, umanamente, e così a lungo, non si era mai vista.
Alla fine "il caso" verrà risolto, più o meno, ma poco importa, il senso di conoscere molto meglio la futura indagatrice dell'animo che si prova alla fine dell'albo è qualcosa che gratifica il lettore come poco altro.
Ai disegni non l'ho dimenticato, ma l'ho tenuto per ultimo, il mio artista preferito di Julia: Roberto Zaghi; purtroppo alla sua unica performance tra almanacchi e speciali, ci regala a livello grafico la migliore Julia-giovane che incontreremo mai, sarebbe da postare qui quasi tutte le inquadrature che fa con lei come protagonista. Maestro assoluto.
Andate a recuperare (o rileggere quest'albo). Subito!
"Ciò che accade nei giorni seguenti lo conservo in uno scrigno segreto dell'anima. In qualche modo mi avvicinai all'amore per la prima volta, i miei sensi di donna sostituirono quelli di ragazzina... Ero lontana da casa, da Norma, dalla nonna, dal professore... Dal mio passato." [Julia quando era con Jiro]
Mi fermo qui, so che la capacità di leggere le mie farneticazioni ha un limite. Ma presto parlerò dei successivi. Sì è una minaccia che non lascia spazio a benefici del dubbio.
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