venerdì 9 giugno 2017

Everyman - Philip Roth

La vecchiaia non è una battaglia: la vecchiaia è un massacro


"Ma la cosa più straziante è sempre la normalità, il constatare ancora una volta che la realtà della morte schiaccia ogni cosa" [Philip Roth]

Mi sa che definirlo il libro più deprimente che abbia mai letto è riduttivo.
Di primo acchito mi ha attirato per la copertina, completamente nera, nella sua prima edizione italiana come in quella originale, ho pensato subito che fosse una mossa azzardata ma più figa che mai. Col senno di poi la trovo l'altra faccia della medaglia de "Il giovane Holden", che aveva la copertina completamente bianca e che faceva della giovinezza e della leggerezza nell'affrontare il domani il suo dogma.

"Devi prendere le cose come vengono. Tener duro e prendere le cose come vengono. Non c'è altro sistema."

Everyman è l'esatto contrario, una lunga, estenuante, agonia di un uomo verso la morte, il viaggio di una vita scandito da malattie, errori e amori,  tappe il cui arrivo è quello di tutti gli uomini, un cappottino di legno sotto un metro e mezzo di terra. Everyman è il suono dell'inevitabilità, della pochezza umana diretta verso l'oblio. Non a caso il romanzo si apre con il funerale del protagonista, giusto per far capire al lettore subito che non c'è finale, ovvero che il finale si sa già, ed è il finale di tutti. Di tutti gli uomini come dice il titolo. Toglie il dubbio e lascia il viaggio, la vita come unica cosa su cui concentrarsi. Neanche il nome si sa del protagonista, ma non ce ne rendiamo neanche conto durante la lettura. Di Roth avevo letto solo Il seno, che poco svelava delle capacità di narratore di questo autore che merita davvero molto, qui in 120 pagine che sembrano tante di più non si riesce a non provare empatia per un protagonista mediocre che, nella sua umanità, compie sbagli grossolani e lotta contro la solitudine come molti di noi potrebbero fare. Una storia talmente e intimistica che può risultare disturbante per alcuni ma che io ho trovato toccante e mi ha molto colpito.

"Se riuscirò a scrivere questi ricordi, avrò detto alla gente chi sono. Se riuscirò a scriverli, morirò col sorriso sulle labbra."

La cosa importante è la ricerca del sentirsi vivi e meno soli, finché si flirta tutta l'esistenza con quella che sarà la nostra ultima amante: la morte.

"Voltati indietro ed espia le colpe che puoi espiare, e con quello che ti resta tira avanti meglio che puoi."

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