lunedì 12 settembre 2016

Incendi estivi (o bollori adolescenziali?)

Incendi estivi - di Giulia Sagramola

volume unico Bao Publishing - 2015


Giulia Sagramola è un'artista con un tratto molto caratteristico (QUI il suo sito), che mi pare ottimo come supporto per storie per ragazzini/e, romanzi con illustrazioni, strisce a fumetti ironiche, copertine e quant'altro. Quando ho visto una sua opera di ampio respiro a fumetti per la Bao Publishing ero curioso e anche scettico.
© Bao Publishing & Giulia Sagramola
Ammetto che lo stile grafico utilizzato in "Incendi estivi" non mi piace, questi disegni stilizzati, poveri di dettagli, vignette che paiono appena abbozzate, minimaliste, a prima occhiata potrei scambiate per grossolane, poco curate o frettolose. La doppia (perché doppia? che cazzo significa?! ma così è scritto sul sito dell'editore) bicromia, con il colore che qualcosa aggiunge ma tanto toglie; il cambio dell'unico colore usato, esclusi bianco e nero, al passare di ogni mese non basta. Per il mio gusto personale un approccio diverso al colore avrebbe fatto fare un salto di qualità al tutto, il suo tratto caratteristico con una colorazione tosta avrebbero dato un altro spessore alle tavole. Mi sono chiesto guardando i 18 euro del volume (208 pagine con la consueta cura Bao) quanti ne abbiano venduti, se non sarebbe stato più logico fare un volume economico e piccolo, roba da massimo 12 euro, i disegni per alcuni lettori possono essere o un valore aggiunto o un deterrente.. Non volendo però fermarmi all'apparenza ho pensato di leggerlo.

La storia è ambientata d'estate in un paesino collinare/montuoso del centro Italia, due sorelle, Rachele, diciottenne che sta prendendo la patente e ha una pseudo storia d'amore con Stefano, uno che non pare brillare per scaltrezza, e Sabrina, sedicenne, ben più frivola che non lesina di concedersi a destra e a manca suscitando chiacchiere e attriti con la sorella. Sullo sfondo la vita di paese, le solite cose, la vita familiare, il gatto che non si trova e un piromane che appicca incendi sui monti.

© Bao Publishing & Giulia Sagramola
Finito di leggere il sentimento che mi resta è di perplessità. Gli incendi estivi sono una parte simbolica della storia, e ci può stare, ma speravo in qualcosa che desse una svolta alla vicenda che invece sui crogiola nella propria staticità.
Ok, è un romanzo (grafico) di formazione, fin qui ci siamo, anche se non vedo una crescita in Rachele, la protagonista, scialba e apatica, mi urta un po' i nervi, quasi un archetipo della diciottenne contemporanea, incapace di confrontarsi con le altre persone, si vergogna del proprio ragazzo in pubblico perché ha paura del giudizio degli altri, tuttavia il proprio di giudizio non lo lesina a nessuno. Alla fine incurante delle proprie colpe continua per la sua strada, come se gli avvenimenti dell'estate non l'avessero sfiorata. La crescita l'ho vista più nella sorella Sabrina, la libertina e superficiale che alla fine "mette la testa a posto" e sistema la propria scala di valori, dimostrandosi migliore di quella che appariva.
Una storia che ha nel realismo dei personaggi il suo punto di forza ma il comparto grafico, per quanto voluto, non mi va proprio giù.

Simile per tematiche e ambientazione sempre per la Bao Publishing c'è "E la chiamano estate" opera spettacolare e di tutt'altro livello.

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