mercoledì 17 agosto 2016

Sangue e ghiaccio (e Lovecraft)

Sangue e ghiaccio - di Tito Faraci & Pasquale Frisenda

Le storie Bonelli n.47, un vero e proprio colpo di fulmine


La collana "Le storie" è un'ottima trovata per portare in edicola storie autoconclusive difficilmente piazzabili altrimenti nei piani editoriali Bonelli. Il lato positivo è che in una collana senza continuità narrativa tutte le opere proposte devono essere di qualità per tenere alto l'interesse dei lettori. Come contropartita però, la varietà di generi trattati (dallo storico alla fantascienza) non sono tutti di ovvio gradimento da parte degli abituali fruitori degli albi Bonelli. Sta di fatto che tante perle sono state pubblicate finora. "Sangue e ghiaccio" è tra queste.

La storia. Le truppe napoleoniche si stanno ritirando stanche e demotivate dalla fallimentare campagna di Russia. Un manipolo di uomini tutt'altro che sprovveduti si trovano a lottare per sopravvivere, tra un clima ostile e nemici pronti a braccarli. Oltre che contro anche qualcosa di più grande di loro, il male infatti è in agguato, e molto in stile H.P. Lovecraft.

© SBE - Faraci & Frisenda
Dal canto mio, sebbene alcuni fumetti storici  mi attirino, ammetto di aver preso il volume solo perché attratto dagli splendidi disegni di Pasquale Frisenda (vari albi di Ken Parker e Magico Vento) che io ricordo con grande ammirazione dal Texone n.23 "Patagonia", una bomba, e io non sono un grande amante di Tex. Qui i disegni di Frisenda sono una cosa pazzesca, il bianco e nero con spruzzate qua e là di rosso sono davvero d'atmosfera. Tuttavia spero vivamente quest'albo finisca in un'edizione cartonata a colori, senza accoppiare la storia con altre come hanno già fatto con altri volumi da libreria derivati da "Le storie".

© SBE - Faraci & Frisenda
Insomma, l'ho preso solo per i disegni poco fiducioso per una storia che nelle 116 pagine del volume dubitavo  potesse darmi qualcosa più che la tragedia umana di una triste pagina di storia (senza nulla togliere a Tito Faraci, autore con un curriculum da paura). Ah, com'è bello sbagliarsi a volte, la vicenda narrata mi ha stupito, l'avventura parte lenta ma poi le cose si fanno intricate e spiazzanti, ci si aspetta una cosa e ne arriva un'altra, dalle pagine traspare oltre che il freddo anche la disperazione dei protagonisti, una sconvolgente spirale di pazzia e angoscia. Fino a poche manciate di pagine dalla conclusione ci si chiede come si possano tirare le fila della storia, invece il finale è un vero colpo di genio e di classe, forse non digeribile da tutti i lettori meno elastici o più attempati, ma a mio avviso azzeccato al massimo.

Davvero una piacevole sorpresa, autori in grandissima forma, per 3,80€ difficile trovare un albo migliore di questo.
 

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